mercoledì 23 Ottobre 2024
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Overtourism: ecco la classifica delle città più affollate

Il turismo è tornato ai livelli pre-Covid ma ha riportato con sé le criticità che ne hanno accompgnato la crescita prima del brusco arresto causato dalla pandemia. In particolare una concentrazione di viaggiatori su alcune località che finiscono per essere vittime del fenomeno ribattezzato overtourism. Infatti l’80% dei viaggiatori visita solo il 10% delle destinazioni turistiche del mondo..

Il rapporto annuale McKinsey & Company (“The state of tourism and hospitality 2024”), tra le molti analisi, alza anche il velo sulle mete urbane più affollate in una graduatoria basata sul numero di notti trascorse nel 2023 da visitatori domestici e stranieri per chilometro quadrato. Al primo posto c’è Dubrovnik (Croazia), seguita da Venezia e da Macao. Tra le prime quindici posizioni compare un’altra città d’Italia, Roma (al 13° posto), appena sotto Parigi (12esima).

La situazione nel 2030

Il numero dei viaggiatori e la frequenza dei loro viaggi sono destinati ad aumentare (nel primo trimestre dell’anno le notti trascorse negli esercizi ricettivi dell’Ue sono aumentate del 6,6% rispetto allo stesso periodo del 2023) e lo stesso report offre una proiezione al 2030: uno scenario nel quale la città sulla Laguna (che sta sperimentando un ticket di accesso per i turisti giornalieri) vedrà un aumento meno significativo di affollamento turistico (+26%) rispetto ad altre mete come Marrakech (+86%), Amsterdam (+72%) e la stessa Dubrovnik (+70%). Tra sei anni Venezia sarà quindi la terza città al mondo per intensità turistica, superata da Macao (dove si prevede un incremento del 45%).

dubrovnik

Il caso Dubrovnik

Dubrovnik è l’archetipo di «destinazione fortemente stagionale»: nell’alta stagione (luglio e agosto) i posti aerei in arrivo messi a disposizione per la vendita sono circa 20 volte superiori rispetto a gennaio e febbraio. La densità degli affitti per le vacanze può raggiungere in estate circa 90 annunci per chilometro quadrato. La città inoltre è una tappa popolare per le crociere nel Mediterraneo.

I rischi per Roma e Venezia

Il rapporto offre anche una diagnosi che le città “sotto attacco turistico” possono utilizzare per «individuare i primi segnali di allarme sulla concentrazione». Si tratta di sei categorie (dalla dipendenza dell’economia locale dal turismo alla minaccia per la cultura e patrimonio) misurate per quintili di rischio. Venezia e Roma, le due destinazioni italiane inserite tra le 165 mete monitorate, rientrano nel quintile più alto per la densità dei viaggitori e l’impatto che può avere sulla vita dei residenti.

Per avere un termine di paragone, Dubrovnik rientra nel quintile di rischio più alto in quattro categorie su sei. E questo nonostante «abbia iniziato ad adottare misure significative per combattere il sovraffollamento. La città – ricorda il rapporto – ha recentemente vietato nuovi permessi di affitto privato nel suo storico quartiere della città vecchia per contrastare l’aumento dei costi di affitto per i residenti e sta anche riorganizzando gli orari delle crociere per scaglionare meglio i flussi».

I suggerimenti per fronteggiare l’iper-turismo

I viaggi globali continueranno a crescere e l’aumento dei flussi di visitatori è una sfida che le amministrazioni sono chiamate a fronteggiare. Il rapporto offre una guida con alcuni suggerimenti. Il primo è quello di assicurarsi le risorse necessarie. Come? Far pagare l’accesso a singole attrazioni, sfruttare i grandi eventi per dotare la città di infrastrutture altrimenti irrealizzabili e che migliorano la vita dei residenti, sfruttare la partnership pubblico-privato, garantire che i proventi del turismo siano investiti dove sono necessari destinando le tasse turistiche e le quote di ingresso alle comunità locali o a progetti di conservazione o restauro.

Cinque mosse

Segue un elenco di cinque precetti:

costruire e dotare una forza lavoro pronta per il turismo; utilizzare i dati per gestire e prevedere i flussi di visitatori; scegliere quali segmenti turistici attrarre; distribuire il passaggio dei visitatori nello spazio; distribuire il numero di visitatori nel tempo; prepararsi a fluttuazioni improvvise e inaspettate; preservare il patrimonio culturale e naturale.

Suggerimenti utili per preparsi ai crescenti “volumi turistici” ma che forse serviranno poco alle città già invase da viaggiatori.


[tratto da un contributo di Riccardo Ferrazza per il Sole 24 Ore]

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