Un nuovo studio, redatto in collaborazione dal Comitato europeo delle regioni e dall’Organizzazione mondiale del turismo delle Nazioni Unite, esamina l’impatto significativo e il potenziale del turismo nel promuovere lo sviluppo socioeconomico nelle zone rurali.
La pubblicazione mette in mostra il potenziale del turismo rurale nel contribuire alla resilienza delle comunità regionali e locali, affrontando sfide come lo spopolamento, la disuguaglianza e l’accesso limitato ai servizi di base. Offre una comprensione completa del turismo rurale e del suo impatto sulle regioni europee, con particolare attenzione a:
- resilienza del turismo rurale post-COVID;
- diversificazione economica e preservazione culturale;
- sfide e opportunità per lo sviluppo sostenibile.
Lo studio offre una tabella di marcia a politici, governi locali e parti interessate, per sfruttare il potenziale del turismo rurale affrontando le sue sfide in relazione a:
- Catene del valore rurali integrate e collaborazione: raccomanda l’integrazione tra le catene del valore rurale nel turismo, attraverso la collaborazione tra imprese, comunità e portatori di interesse;
- Connettività e competenze digitali: uno sforzo mirato al miglioramento della connettività digitale nelle zone rurali;
- Allineamento con le tendenze dei consumatori e le pratiche sostenibili: incoraggiare iniziative di viaggio responsabili che non solo soddisfino le mutevoli aspettative dei consumatori, ma contribuiscano anche a più ampi obiettivi di sostenibilità.
Il contributo di rurability
Ispirata alla visione di «piccole patrie» di Adriano Olivetti, rivisitata post-Covid da Federico Massimo Ceschin, è nata la piattaforma nazionale rurability, per porre in evidenza le migliori pratiche di turismo rurale sostenibile, in linea con la programmazione comunitaria e – in particolare – con la strategia “Smart Villages” della Commissione Europea.